Claudio Baglioni è tornato a parlare del Festival di Sanremo: le dichiarazioni dell’ex direttore artistico pungono Amadeus.
Sembra quasi impossibile da ricordare, ma c’è stato un tempo in cui il Festival di Sanremo non era sinonimo di Amadeus. Prima dell’avvio dell’epopea del noto conduttore di origini venete, a guidare la kermesse era stato Claudio Baglioni. Un direttore artistico, o meglio, come amava definirsi lui, un “dirottatore” artistico che fece diede davvero il via a quella rivoluzione musicale ancora oggi in atto, in particolar modo con l’edizione del 2019. Anche per questo motivo il suo parere sul Festival resta importante, e le sue parole sulla kermesse, rilasciate al Tg1, suonano quasi come una frecciatina al suo erede.
Claudio Baglioni boccia Sanremo?
Intervenuto per presentare il suo nuovo tour, aTUTTOCUORE, il cantautore romano ha parlato anche del Festival, su domanda del conduttore. Senza entrare nel merito dell’edizione 2023, che non ha potuto vedere perché impegnato nel suo tour nei teatri lirici, l’artista si è però lasciato andare a considerazioni generali che hanno il lontano retrogusto della frecciatina al direttore artistico che ha preso il suo posto.
Pur ammettendo di sapere quanto sia difficile questo mestiere, Baglioni ha voluto dare il suo giudizio generale su uno spettacolo diventato più grande di quanto ci si potesse aspettare: “Probabilmente, in certe occasioni, le canzoni diventano un contorno del contorno. Forse si potrebbe riequilibrare, forse si potrebbe mettere accanto a Sanremo un piccolo Festival delle musiche, alla stessa stregua del festival del cinema o di opere letterarie“.
La vera svolta di Sanremo
Senza citare Amadeus, il cantautore ha quindi fatto intendere che nelle ultime edizioni, forse, le canzoni in gara, pur raggiungendo il successo, durante la kermesse non hanno avuto il giusto spazio. Anche perché aumentare la quantità delle canzoni non ha certo aiutato a dare dignità a tutti i brani in gara.
E d’altronde, se è vero che nelle ultime edizioni si è assistito a un grande cambiamento e ringiovanimento rispetto ai Sanremo precedenti, è altrettanto vero che un primo innesto di una rivoluzione si era già avuta con Fazio, Conti e con il primo Baglioni, ma che la vera svolta arrivò solo nel 2019 quando, nella seconda edizione di Claudio, vennero ammessi in gara due ragazzi provenienti da Sanremo Giovani, cancellando quindi la gara delle Nuove Proposte. Una formula che permise a Mahmood di vincere, innescando quel cambiamento che ha portato il Festival a diventare quello che è oggi.